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18Feb2014
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RockShock Review
Nameless è la gioia delle orecchie di chi prova un’affinità elettiva per il Seattle Sound. Nameless è un EP forte e compatto dal sound cupo e angosciato che riporta alla mente il grunge di Nirvana, Screaming Trees, Alice In Chains. Nameless è l’esordio degli Acid Muffin, band capitolina formata da Andrea Latini (voce e chitarra, ex Recidiva), Marco Pasqualucci (batteria, ex Recidiva) e Matteo Bassi (basso). I brani degli Acid Muffin nascono con un intento di denuncia della frenesia del consumismo della nostra società: un movimento costante che porta al nulla cosmico. Il lavoro che risulta è di grande spessore introspettivo e perfetto dal punto di vista tecnico. Equilibrio tra brani + spinti e brani invece lenti, immediatezza e piacevolezza nel’ascolto. Around the Hole parte con un’atmosfera fuligginosa su cui si innesta il possente e serrato tappeto ritmico e l’ipnotico main riff. La voce profonda e avvolgente, spinge all’introspezione. I membri della band hanno grande esperienza tecnica e questo si sente in tutte le cinque tracce. In Bones emerge come uno degli strumenti compositivi più cari agli Acud Muffin siano i contrasti: l’alternarsi di piano e forte, pulito e distorto. Spicca la voce roca e profonda alla Eddie Vedder che si amalgama perfettamente con una melodia da nebbiose foreste dello stato di Washington. Il ritmo ipnotico di On the Skin fa venire voglia di scatenarsi sotto il palco… la parte del basso è in questa canzone davvero notevole. Nothing Inside è di piacevole ascolto, assoli davvero magistrali! E’ una perfetta chiusura per un lavoro equilibrato quale è Nameless. Gli Acid Muffin riescono a trasportare l’ascoltatore nelle viscere del sè e del mondo in costante divenire, mettete gli auricolari e lasciatevi andare. rockshock.it/review