(K2 Music) Stranamente ho scoperto gli Acid Muffin per radio, una radio locale del Veneto… Strana la vita, visto che poi ti arriva il disco da recensire… Difficile dare una collocazione precisa a questo dischetto. La voce sembra il giusto connubio tra Wedder e Cornel e in effetti l’impostazione grunge di certe composizioni si fa sentire senza troppi problemi. Certo è che mai una canzone grunge è stata così pesante. I rimandi al metal più classico infatti non si fanno aspettare troppo. Non che manchino le pause più calme (“Last Illusion”), ma il retrogusto è sempre quell’inedito connubio di Alice In Chains e Iron Maiden. Mai avrei pensato che un giorno avrei accostato due nomi di tale portata per descrivere un unico disco, ma la verità è molto meno banale di come l’ho messa giù io. Infatti gli Acid Muffin sono alla fin fine una band post rock, dove molte influenze sono confluite in un qualcosa di unico e personale. Si, in ultima analisi non un disco metal ma qualcosa di molto più elaborato, da scoprire ascolto dopo ascolto. Si perché man mano che il disco si ripete, saltano fuori influenze prog, retrogusti rock e certe varianti jazz. Insomma di tutto un po’ ma senza copiare. Solo reminiscenze. Promossi senza dubbio alcuno.
METALHEAD.IT – Enico Pauletto (30/03/2017)