IL TERZO LATO DEL VINILE – BLOOP Review

Acid Muffin chiama, Il Terzo Lato risponde. Eccoci a trascrivere le sensazioni di Bloop, uscito fuori dopo 11 mesi di registrazioni e inizia tutto col botto, col riff accattivante di Down To You, voce distorta, batteria prepotente, un pieno di rock and roll che strizza l’occhio alla tradizione grunge e all’alternative americano, proprio su questo si basa il sound di Bloop, che ascolto dopo ascolto e canzone dopo canzone, genera un disegno sempre più definito. Il rock e i riff rappresentano lo stile, lo skyline del disco, ma entrando in uno dei grattacieli della città, dal piano terra, osservando ogni angolo e ogni persona con la sua storia, si entra in una differente prospettiva di queste 12 canzoni.

Ne esce fuori, entrando dentro, l’anima più intima e più segreta, quella dei testi e dei sottosuoni, che come fossero delle vere e proprie sub plot letterarie trovano ritrovo nell’inconscio e nell’intimità degli ascoltatori, oltre a definire ancor meglio la spinta rock che contraddistingue, sempre e comunque, tutte le tracce dell’album ben mixate e architettate per rappresentare al meglio il messaggio.

Essendo un disco di 12 canzoni abbiamo provato a immaginarlo come un vinile, con i due lati, ma qui il taglio netto non c’è. Non c’è lato A e lato B. Gli Acid Muffin si esprimono senza passi falsi e eccessi per tutta la sua durata, come se avessero individuato, dopo parecchio tempo di lavoro il giusto equilibrio, non squilibrato, nel loro sound e dato che mentre ascolto immagino sempre qualcosa, stavolta sorrido pensando ad un gruppo che prova a raggiungere il fine ultimo in sala prove e ci prova, ci riprova, non vede nulla di utile, ci prova, continua a provarci, e poi intravedi la luce in fondo al tunnel e inizia a prendere forma, forse ricominci da capo, ma con un altro spirito e allora, nuovi stimoli, vai avanti e avanti e alla fine ci arrivi, alla fase finale, e sono soddisfazioni.

Un cavo teso, non tra la scimmia e il superuomo come diceva Nietzsche, ma tra il rock e il dark.
Un lavoro che ha i suoi picchi maggiori nelle ultime due canzoni, Mellifluous Desire e Smoking My Little Soul, davvero degne della sottolineatura.
Che dire, ragazzi, piacere di avervi ascoltato e fateci sapere dove e quando suonate.

 

IL TERZO LATO DEL VINILE (08/05/2017)