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30May2014
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SpazioRock Review
Una camicia a quadri, con righe orizzontali di Soundgarden e linee verticali di Bush, cotone misto tra qualità Pearl Jam e Nirvana, ma non è Made in Seattle. Sull’etichetta si legge “Made in Rome”, anche se il Grunge presentato è genuino al 100%. Gli Acid Muffin sono un trio italiano formatosi nella Capitale poco più di quattro anni addietro, ma con un’esperienza ed influenze che provengono direttamente dall’ultimo decennio del XX secolo. La cosa bella e paradossale è che questo “Nameless” non risulta minimamente anacronistico, o meglio, ti catapulta direttamente nella seconda metà degli anni ’90 con una naturalezza invidiabile.”Around The Hole” è un ottimo mix tra Stone Temple Pilots e Bush, “Just Another Way” ha quel fascino che, se fosse stata presentata tra il 1994 ed 9l 1996, avrebbe spartito una fetta di gloria con “Everything Zen” e “Machine Head”, “On The Skin” prende in prestito un qualcosa di “Bleed Weel” degli HIM e qualcosa di “Sea Of Memories” dei pluricitati Bush, per poi inacidire il tutto con passaggi di basso taglienti e batteria pestata come si deve.Se così descritti vi sembrano brani molto derivati, avete in parte ragione ed in parte no. È palese il grandissimo ascendente che la band di Gavin Rossdale ha sugli Acid Muffin, sia per gran parte degli arrangiamenti, sia soprattutto per l’impostazione vocale adottata da Marco Pasqualucci, ma è altrettanto invidiabile la capacità che questi ragazzi hanno nel miscelare le proprie conoscenze ed influenze per presentare un EP di tale qualità.Cinque brani che faranno la felicità dei fan del Grunge e dei Bush in particolare, cinque brani che comunque non possono non incuriosire l’ascoltatore amante del rock. In attesa di un full lenght, non possiamo che complimentarci ed ascoltare ancora una volta, per l’ennesima volta, questo “Nameless”.spaziorock.it/review